Italia fanalino di coda tra gli Stati membri dell’Unione europea: la Commissione Ue rivede al ribasso le stime di crescita.
La Commissione Ue rivede al ribasso le stime di crescita dell’Italia per quanto riguarda il 2020, quando dovrebbe registrarsi un modesto +0,3%.
La Commissione Ue rivede al ribasso le stime di crescita per l’Italia
Con una crescita dello 0,3%, nelle previsioni per il 2020 l’Italia si ritrova in ultima posizione tra gli stati membri dell’Unione europea. Una crescita moderata dovrebbe registrarsi nel 2021, quando l’Italia dovrebbe chiudere l’anno con un +0,6%.
Per quanto riguarda i nostri vicini di casa, Germania e Francia si piazzano appena sopra l’Italia. I dati positivi arrivano da Malta e dalla Romania, che dovrebbero andare verso il record di crescita.
Le stime di crescita per la zona euro restano invariate ma bisogna prestare attenzione ai nuovi rischi, come ad esempio il coronavirus.
La nota di Bruxelles
“Le indagini sulle imprese suggeriscono un lento avvio nel 2020. La fiducia nell’industria è migliorata a gennaio, ma non suggerisce ancora un rimbalzo imminente nella produzione industriale. L’attività dei servizi, anche se non immune dal debole ciclo industriale, dovrebbe sostenere la crescita del Pil reale nel breve termine“, recita il documento pubblicato da Bruxelles.
“La stabilizzazione provvisoria della produzione manifatturiera, associata all’inversione del ciclo delle scorte, assieme alla ridotta incertezza politica domestica e a condizioni favorevoli del credito, sono probabili fattori di sostegno alla domanda interna oltre il breve termine“, prosegue il documento stilato dalla Commissione.
Per quanto riguarda i consumi privati “si prevede che i redditi salgano solo moderatamente, perché è probabile che le famiglie sentano le ripercussioni dell’allentamento del mercato del lavoro, mentre ci si attende che i risparmi precauzionali restino alti“.
Di seguito il video con il punto sulla situazione economica nella zona euro e le stime Ue.